Il corto, prodotto da Giffoni Innovation Hub per Sir, è stato proiettato durante l’ultima Giffoni Impact di questa edizione
Per l’ultima Giffoni Impact, insieme ai giffoners e ai ragazzi del Dream Team, sono stati ospiti in Sala Blu Roberto Gerli, presidente della Sir, Società Italiana di Reumatologia e Flaminia Roberti, Global Sales Director Aim Group International. In sala, accolto dagli applausi anche il giovane attore Christian Chiummariello. L’occasione è stata quella della presentazione del corto “La Parete”, prodotto dalla Sir insieme a Giffoni Innovation Hub che ne ha curato la produzione Aim Group. Il progetto è stato realizzato grazie al supporto di major sponsors come Abbvie, Galapagos, Pfizer e dei supporters Amgen e Novartis. Un corto dal messaggio delicato, incentrato sul tema dell’informazione e lotta alle patologie invalidanti agli arti.
“In questo corto c’è una vita quotidiana, una vita normale, sconvolta da un problema alle articolazioni delle mani che impedisce la manualità – ha spiegato il progetto Gerli – Questa parete esprime la nostra creatività interrotta dalla patologia, con una maestra che diventa una paziente. La nostra attuale necessità è anche di far comprendere l’importanza della figura del reumatologo. Quando vi fate male ad un ginocchio dove andate? Dall’ortopedico vero? In realtà chi effettua la diagnosi è il reumatologo ma molte persone non sono ancora informate sulla nostra figura”.
“Cercavamo dei nuovi strumenti di comunicazione che potesse veicolare in maniera diversa, ad un pubblico diverso, temi che sono spesso ostici – ha spiegato Flaminia Roberti – Con questo corto siamo davvero riusciti ad arrivare al cuore di tutti, con dei commenti positivi sia dal lato scientifico che dal lato dei cittadini. Stiamo facendo piano piano cultura raggiungendo cosi i nostri obiettivi. E tutto questo grazie anche a Giffoni, a Luca Tesauro e Antonino Muro che hanno curato il lato della produzione”
Le domande dei giffoners
“Ho molta fiducia in voi dato che sei mesi fa mi è stata diagnosticata l’artrite reumatoide – ha raccontato una giffoner visibilmente emozionata – Ho iniziato con la terapia biotecnologica non da molto, insieme a dei farmaci. Vorrei sapere se sospendendo i farmaci sia possibile mantenere i benefici della terapia”.
“Io spero che tra 5 o 6 anni le parole che ti dico oggi possano essere confutate – ha risposto Gerli – Ad oggi però posso solo dirti che la terapia è fondamentale per non creare un danno, interrompendo il processo infiammatorio dell’arto, che è la cosa più importante. Sono malattie cronache e al punto di sospendere le terapie purtroppo non ci siamo ancora. Non conosciamo ancora cosa innesca la malattia e quindi non riusciamo a far guarire ma solo a curare. Ci sono di sicuro delle possibilità di ridurre la terapia, di ridurre le dosi anche al minimo. Quello che ti assicuro è che potrai fare una vita assolutamente normale”.