Alla sua seconda edizione, Futuramente è il festival che connette le nuove generazioni con il mondo della formazione, dell’innovazione e delle opportunità professionali. Con talk, panel interattivi ed experience immersive, il festival punta a ispirare e fornire strumenti concreti per costruire un domani più sostenibile ed equo.
Il panel Rebranding: che cos’è e come farlo è dedicato alla Call4Ideas Cogito Ergo Work, promossa dall’Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con Giffoni Innovation Hub. È un’iniziativa che coinvolge gli studenti universitari in un processo creativo di ripensamento dell’identità visiva e comunicativa del palinsesto di eventi della Facoltà di Lettere e Filosofia, con l’obiettivo di raccontare in modo nuovo e coinvolgente il rapporto tra formazione umanistica e mondo del lavoro.
Ne parliamo con Alessandra Olietti, docente di Economia e gestione della comunicazione pubblicitaria, LIMED, e Stefania Vitulli, docente di Branding Communication e Comunicazione Turistica e Career Adviser CIMO.
Che impatto sperate abbia il rebranding sulla percezione del palinsesto di iniziative ed eventi dell’Università da parte di studenti e aziende?
Con il progetto Cogito ergo Work, la Facoltà di Lettere e Filosofia ha deciso di concentrarsi sullo sviluppo e l’organizzazione di una serie di attività, con l’obiettivo sia di facilitare il transito dall’università al mondo del lavoro, sia di guidare i ragazzi nell’assunzione di una visione consapevole e matura dei molteplici scenari professionali cui possono ambire. Affidare il rebranding di questo progetto agli studenti significa adottare un modello partecipativo volto a rafforzare il loro senso di appartenenza alla Facoltà e a identificare i valori attorno ai quali vogliono costruire la propria immagine professionale. Rispetto alle aziende, il rebranding aiuta a comunicare in modo più efficace le attività e i benefici della collaborazione con la Facoltà, rendendola un partner sempre più credibile e innovativo.
Quali criteri guideranno la scelta del progetto vincitore?
Le proposte verranno valutate secondo i seguenti parametri:
Creatività e Originalità (30%) – Innovazione dell’idea e capacità di differenziazione;
Aderenza ai Valori e al Target UCSC (25%) – Coerenza con la missione e l’identità della Facoltà di Lettere;
Efficacia Comunicativa (25%) – Capacità del logo e del claim di trasmettere in modo chiaro e impattante il messaggio del progetto;
Fattibilità e Applicabilità (20%) – Versatilità e usabilità dell’identità visiva nei diversi format digitali e cartacei.
Quali sono, secondo voi, i punti di forza che una formazione umanistica può offrire nel contesto lavorativo attuale?
Le nuove realtà produttive e aziendali cercano professionisti che sappiano coniugare pensiero critico e creatività. Una formazione umanistica è infatti in grado, da un lato, di fornire gli strumenti per leggere e gestire le complessità, così come acquisire una reale e profonda comprensione delle sfide che la società contemporanea sta incontrando (dalla rapida evoluzione dell’intelligenza artificiale alla gestione delle disuguaglianze economiche, fino alla crisi ambientale ecc.). Dall’altro lato, come insegna la tradizione delle arti liberali, la cultura è produzione attiva e dinamica, pertanto incoraggia l’innovazione.
Cosa significa per l’Università Cattolica del Sacro Cuore collaborare con realtà che operano nel mondo della creatività e dell’innovazione giovanile come Giffoni Innovation?
Collaborare con realtà come Giffoni Innovation rappresenta per l’Università Cattolica un’opportunità strategica e culturale di grande valore. In particolare, Giffoni Innovation Hub si configura come un ecosistema dinamico, capace di dare spazio e visibilità a idee originali, linguaggi e forme di comunicazione in assoluta sintonia con i nuovi orizzonti di ricerca e formazione aperti dai corsi dedicati ai media e alla cultura digitale.
Ringraziamo Alessandra Olietti e Stefania Vitulli per la loro disponibilità e per aver condiviso con noi queste riflessioni preziose e stimolanti.
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