I magistrati Lembo e Laudati con i talenti del Dream Team (Demo) (Demo)

Lembo: «Legalità è anche sfida con l’innovazione». Laudati: «Nel sistema della mafia non vince il migliore e nella nostra società spesso accade lo stesso».

Web, tv, social. La legalità oggi conosce nuove frontiere e nuove sfide, non solo per le nuove tipologia di reati che Internet ha reso possibili, ma anche perchè il mondo dell’innovazione fornisce nuovi strumenti di diffusione di comportamenti e di educazione. È questo il focus dell’incontro tra il procuratore di Salerno, Corrado Lembo , il sostituto procuratore nazionale antimafia Antonio Laudati e i ragazzi del Dream team del Giffoni Innovation Hub nel giorno del 24esimo anniversario dell’attentato al giudice Paolo Borsellino.

«Le sfide per la legalità passano per internet – dichiara Lembo – viviamo giorni difficili tra corruzione, terrorismo e criminalità organizzata e molte lotte si svolgono sull’innovazione. Sul web si giocano partite importanti contro il sistema criminale». Sotto accusa soprattutto il cosiddetto ‘deep web’, dove «online si trovano persino informazioni su come fare le bombe in casa», spiega Laudati, , anche lui in dialogo con i ragazzi del Dream Team del Giffoni Innovation Hub. «Oggi ricordiamo un grande uomo, ma le nostre società non possono vivere sui sacrifici degli eroi – dice – solo quando non avremo più bisogno di eroi la società andrà bene. A voi che lavorate per un futuro di progetti innovativi dico se vogliamo essere liberi partiamo dal contributo di ognuno, dal senso del dovere e dalla partecipazione di tutti per una societa’ sana».

«La mafia – spiega Laudati – è anche un atteggiamento culturale diffuso nel Paese. Non è corretto dire che c’è un po’ di mafia in tutti noi. Ma sicuramente l’atteggiamento di chi insegue solo i suoi interessi è un atteggiamento mafioso che danneggia gli altri. Nel sistema della mafia non vince il migliore, il piu’ bravo, ma l’uomo indicato, e nella nostra società spesso accade lo stesso. La risposta è nell’educazione. Occorre quindi lottare contro il principale nodo culturale, l’indifferenza. Non possiamo contare solo sugli atti di eroismo. Oggi le tecnologie moderne favoriscono la possibilità di denunciare rapidamente e partecipare allo sviluppo della legalità che non puo’ essere affidato solo alle forze di polizia. Bisogna mobilitare le persone. All’eroe Borsellino, che oggi omaggiamo, dobbiamo tanto ma tocca a ognuno di noi contribuire. E a volte, per aiutare, basta lo smartphone».

 

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