Antonino Muro: “Giffoni Innovation Hub è nato per dare un futuro ai giovani, partendo dal territorio”

Il sogno, i progetti, le sfide viste dall’account manager e co-founder della creative agency targata Giffoni

Ha lo sguardo di chi Giffoni l’ha nel cuore sin da piccolo. Il festival lo ha visto crescere fino a quando è stato lui a veder crescere il festival, mutare, fino a cambiare totalmente pelle. Antonino Muro, Account manager e co-fuounder di Giffoni Innovation Hub è sicuro del suo sogno, iniziato nel 2015 insieme a Luca Tesauro e Orazio Maria Di Martino: quello di creare delle opportunità per i giovani campani. E dove se non tramite il Giffoni Opportunity?

Ricordo durante un dibattito in sala, un ragazzo della giuria si alzò e chiese: “Giffoni è molto bello. Belli gli attori, belli i film che abbiamo visto. Ma io ora sto pensando al mio futuro. Come mi può aiutare Giffoni?” Io sono Giffonese. Ho affrontato tutti gli step, dalla giuria fino ai primi lavori da appena maggiorenne all’interno della macchina del festival, in Cittadella. Per un decennio ho curato i rapporti con il gruppo Mediaset e Sky durante il festival. Il mio è un amore lungo una vita. Poi, durante una tranquilla serata con gli amici Luca Tesauro e Orazio Maria Di Martino, venni catapultato nell’idea dell’Hub. Capii che lì c’era una il mio futuro ma anche quello dei ragazzi stessi, per fare qualcosa per il mio territorio, per il Paese e per il brand Giffoni.

Giffoni è una realtà che vive tutto l’anno. Qual è il tuo lavoro sia durante il festival che nell’arco dell’anno, lontano dai clamori della rassegna?

Il mio lavoro è abbastanza delicato e strategico, avendo a che fare con il board del Giffoni Opportunity, dal team produzione al team marketing col quale c’è un costante dialogo. Un legame saldo, necessario per gestire tutti i progetti che il Giffoni ci commissiona durante l’anno. Tracciamo le strategie insieme al direttore Claudio Gubitosi e insieme a Jacopo Gubitosi, Strategic manager di Opportunity. Un lavoro che va avanti tutto l’anno, 365 giorni l’anno, occupandomi anche dei progetti con le scuole e i partner. Quest’anno ho curato l’importante collaborazione con Eni, con l’evento di presentazione del corto “Oltre i giganti”. Un progetto partito a marzo, con una survey indirizzata ai giovani necessaria per la realizzazione del corto. Ma penso anche alla nuova factory di Giffoni Entertainment e a progetti come Verde Giffoni e tanti altri.

Il direttore Gubitosi ama le sfide. Quest’anno la sfida più grande è stata quella, vinta, di riuscire a rimodulare un festival nonostante il brutto periodo. Quali sono le vostre sfide quotidiane invece?

Sono tante in verità, in partenza già dai prossimi mesi. A breve presenteremo il progetto “Sedici modi di dire ciao” in collaborazione con il Giffoni Opportunity, finanziato da Fondazione Con il Sud, col quale andremo nelle zone più disagiate d’Italia creando dei laboratori di autoimprenditorialità tra i più piccoli fino ai ragazzi delle scuole superiori, partendo da un’idea ben precisa come spunto. Next Generation è solo la punta di un iceberg più profondo. Una vetrina di quel che produciamo durante tutto il corso dell’anno. Un anno particolare, nel quale è iniziato un lavoro che ci vede già proiettati nel 2030. L’anno giusto per ricominciare. Come dice spesso il direttore Gubitosi, a volte è necessario distruggere per ricostruire. E questo pensiamo sia l’anno migliore.

Il tuo sogno personale invece?

Il mio sogno è quello di avere qui in Multimedia Valley molti giovani del territorio, che abbraccino il progetto di Giffoni e che lo portino avanti come veri ambassador nel mondo, dando però ricchezza alla propria terra. Valorizzare le risorse umane del territorio insomma. Quest’anno è stato un anno particolare anche per questo dato che i 15 under 30 del Dream Team sono tutti campani. Sarebbe bello vedere un mix, dove i campani possano scambiare emozioni, esperienze e competenze a contatto con giovani provenienti da ogni parte del mondo. Il territorio ce lo chiede. Ce lo chiedono le scuole, col quale in 5 anni abbiamo portato avanti ben 600 progetti. Dalle scuole primarie fino alle Università di Salerno, della Federico II di Napoli con il suo spin-off della Apple Academy. Poi i tanti acceleratori, le aziende campane ma non solo. Vogliamo portare la Multimedia Valley ad essere motore per l’imprenditoria giovanile e cinematografica del nostro Paese. Hub del pensiero, della condivisione e d’azione per i leader di domani.

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